18 aprile 2014

Recensioni: A qualcuno piace dolce, di Laura Schiavini

Oggi voglio iniziare un nuovo spazio dedicato alle recensioni dei libri, visto che ultimamente sto leggendo più del solito. Ovviamente non ci sarà nulla di particolarmente tecnico, saranno recensioni fatte da una lettrice media per il lettore medio.

Comincerò con l'ultimo libro che ho letto, e quindi con una recensione negativa!
Si intitola "A qualcuno piace dolce" di Laura Schiavini.
La storia narra della solita ragazza over-30 un po' sfigata che abita a New York e cerca di sfondare. Un altro cliché: lavora nel campo del giornalismo per una rivista di gossip. Ovviamente è magra e carina, ovviamente è ingenua e ha un'amica "scafata". E ovviamente incontra un figo da paura che si innamora di lei. Fin qui, tutto prevedibile. Qualche novità ed imprevisto narrativo c'è, e non starò a raccontarvelo per non rovinarvi la sorpresa, nel caso decideste di leggerlo nonostante la mia recensione!
Si tratta ovviamente di un libro leggero e frivolo, un po' sullo stile di quelli della Kinsella se vogliamo, con una nota più erotica, però. Come se la Kinsella scrivesse un Harmony, per dire.
Tra le righe, si legge una critica al successo di "Cinquanta sfumature di grigio", poiché in questo libro, invece, si inneggia al sesso "dolce" (da qui il titolo) contro l'imperversare del sesso "alternativo", sadomaso per intenderci. E infatti spesso viene citato il libro incriminato!
Il libro scorre leeeeeeeeeeeento e piuttosto noioso. Con una serie infinita di flashback, a volte multipli, e non sempre pertinenti alla storia. Pur essendo scritto abbastanza bene, nonostante non sia un must della letteratura, è molto difficile non annoiarsi nelle descrizioni di eventi e luoghi che non hanno alcuna attinenza con quello che sta succedendo nel tempo "attuale" della storia.
Alla lentezza, si aggiunge la scarsa originalità dei temi proposti, come ho già accennato. In un'atmosfera da Sex & the City, con un tocco de Il diavolo veste Prada, si sviluppa una storia vista e rivista, senza caratterizzazione dei personaggi, che alla fine risultano buttati un po' lì e anche spaesati, poverini.
La protagonista viene fuori come una poveretta che a 32 anni non ha mai avuto il piacere di un rapporto sessuale soddisfacente, ma non se ne capisce il perché. All'inizio si accenna a qualche possibile problema, che poi non viene più approfondito. Inoltre, per l'età che ha, sembra decisamente sperduta, ingenua e anche un po' ignorante. Ma non faceva la giornalista?
Il bello (e dannato) della situazione risulta in realtà uno stronzetto a cui piace andare a letto con le donne (scusate, a quale uomo non piace?) e che alla fine, come al solito, le ha tutte vinte! Prego? Ma chi è? Ovviamente, è bello da paura, intelligente, simpatico, carismatico, ricco, bravo a cucinare e non vi dico a letto! Ah dimenticavo, pure superdotato!
L'altra è un'amica premurosa e materna, molto sveglia ed espansiva, anche lei bella e ricca, oltre che in carriera. Però è un po' sfigata. Beh, non poteva essere meglio della protagonista no?
E come poteva mancare l'amico gay? Eccolo lì, l'ottimo consigliere, che in realtà di consigli non ne da, perché è un personaggio totalmente inutile, ma, siccome rientrava nel cliché del romanzetto frivolo, bisognava necessariamente infilarcelo. Poverino...
Conclusioni: il libro si legge, saltando qualche pagina descrittiva e inutile, con la superficialità che si addice al genere, ma non entusiasma affatto.
La morale è: fate l'amore meglio!

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