22 novembre 2009

Odio l'inverno

Parafrasando i Green Day potrei dire "wake me up when the winter ends"! Guardo fuori da finestrino dell'ennesimo treno che mi porta su e giù, e non vedo altro che nebbia. Il paesaggio, già di per sè non particolarmente vivace, diventa sempre più triste ogni mese che passa. Novembre è la nebbia. Tutto diventa grigio in questo crepuscolo di domenica (sono solo le 4 del pomeriggio!). E' buio, le case in mezzo ai campi accendono le luci della sera. E in lontananza non c'è niente, solo grigio e nebbia. Mentre il mio ipod sembra capire la mia malinconia, ripenso a tutte le volte che sono partita. Ripenso ai miei viaggi verso la Svizzera, ai pianti interminabili, alla voglia di abbandonare tutto... ripenso a quando salivo su quel treno, alle montagne, alla notte che calava, alla solitudine che mi stringeva. Ripenso a quanto potrebbe essere stato inutile soffrire il distacco e la lontananza. E penso a quanto potrebbe esserlo ora.
Mentre il treno si avvicina sempre più alla meta, penso a quando qualcuno mi aspettava alla stazione o a casa e penso che stasera sarò sola. Penso alla mia mamma che ogni volta che vado via mi chiede quando torno e penso a quando non me lo chiedeva. A quando mi diceva di restare su e non preoccuparmi. E piango ancora, immersa in questa stupida nebbia che offusca la mente e non mi lascia respirare. In questo treno sovraffollato di pendolari della domenica. E ancora una volta mi chiedo: ne vale la pena? Vale la pena essere sempre lontani da chi si ama? Vale la pena soffrire il distacco ogni volta che si viaggia? Vale la pena sentirsi sradicati?
Domande senza risposta. Malinconia d'inverno. E allora vado in letargo: svegliatemi quando l'inverno sarà finito.

17 novembre 2009

Imparare ad essere felici

Questo weekend ho avuto una lezione di vita. Non era la prima volta, ma forse non avevo ancora capito cosa significasse imparare ad essere felici. La felicità purtroppo non piomba dal cielo inaspettata, non è un regalo, non è uno stato oggettivo della mente. La felicità è un sentimento che si può imparare ad avere, perché essere felici non dipende da fattori esterni, ma solo da noi.
Passiamo la maggior parte della nostra vita alla ricerca di qualcosa. Questa continua aspettativa ci porta ad essere infelici il 90% del nostro tempo. Ed è forse il motivo per cui abbiamo bisogno di sperare che dopo la morte ci succederà qualcosa di bello. Ma questo significherebbe che la felicità non è di questo mondo, eppure qualche volta ci sentiamo veramente felici. Non significa accontentarsi, no. Significa che ogni cosa che otteniamo, se l'abbiamo veramente voluta, è un successo. Significa che ogni volta che abbiamo una soddisfazione, possiamo essere felici. Se non lo siamo è perché stiamo sempre aspettando che accada qualcosa di più bello, che si sistemino tutti i problemi, che qualcuno o qualcosa ci doni la felicità che crediamo di meritare.
Non si merita la felicità, si cerca e si ottiene. Come tutto. Immaginiamo di aspettare tutta la vita (o comunque per un tempo molto lungo) che succeda qualcosa, la cosa che ci renderebbe veramente felici. Se accade, quando accade, cosa aspetteremo poi? Ci inventeremo un'altra cosa da aspettare, perché saremo delusi dal fatto che quel che è successo non ci ha resi veramente felici, perché manca sempre qualcosa, perché non è andata esattamente come ci aspettavamo.
Non va mai come ci aspettiamo. E allora non è forse inutile aspettare? Magari è più utile rendersi conto che per essere felici non serve molto. C'è sempre qualcosa di cui essere felici. E' anche utile rendersi conto che non potrà mai andare tutto bene. Allora perché negarsi quel minuto al giorno di felicità? Non bisogna necessariamente essere sempre felici, ma forse ci farebbe (mi farebbe) bene esserlo più spesso. Grazie della lezione.

"Ma io ho te... è solo un timido pretesto, ma io ho te!"

7 novembre 2009

effimero

... e ti aggrappi a un granello di sabbia sapendo che il vento lo porterà via...
... e ti aggrappi a una foglia su un albero sapendo che in autunno cadrà...
... e ti aggrappi a una goccia di pioggia sapendo che la terra l'assorbirà...
Così ti aggrappi alla speranza che morirà lenta lasciando il vuoto dell'anima...