25 giugno 2010

Due ore in un giorno di sole

D'estate, quando c'è il sole, ci sono due momenti della giornata che preferisco.
L'ora dalle 14 alle 15: l'ora della siesta, quella più calda della giornata. Mi piacerebbe sedermi fuori e "meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d'orto" come diceva Montale. In quell'ora c'è silenzio, tutti sono immersi nel torpore del dopo pranzo, si sente solo il lavorio della natura tutta intorno. Il sole picchia e puoi quasi sentire l'erba crescere e tendersi verso quel calore. I pochi animali in giro si muovono pigramente. Puoi osservare tutto come se fossi un tutt'uno con il mondo, fuori dal tuo corpo intontito dal caldo.
E poi l'ora che va dalle 19 alle 20. Quell'ora di relax prima di cena, quando finalmente hai terminato i tuoi compiti giornalieri, e ti puoi godere un po' di riposo. Svuoti la mente, cammini per strada, non è più caldo come prima, se sei fortunata si alza anche un po' di brezza serale. Piano piano si svuota la città, tutti rientrano a casa, il sole si fa basso sull'orizzonte. Non è ancora sera, c'è luce e ti puoi godere gli ultimi raggi rassicuranti. Senti la natura che va a riposo, i suoi suoni si spengono lentamente. "Ed è subito sera" come diceva un altro poeta, Quasimodo.