28 novembre 2007

giornata storta

Siena, 28 Novembre 2007

Oggi è una strana giornata... mi sono svegliata un po' così... come dite? un po' così non significa niente? ma non è vero, un po' così significa un sacco di cose: un po' giù e un po' su, un po' triste e un po' allegra, un po' stanca e un po' energica, un po' nervosa e un po' calma... insomma un po' così... ho dormito male e poco, sognando di trovarmi nel mio lettone di Bologna e svegliandomi nel mio lettino qui a Siena, sognando il principe azzurro e trovandomi da sola, sognando il mare e svegliandomi nella mia casetta... col termo a palla che si moriva di caldo, i maledetti piccioni che svolazzavano dal tetto al cortile perché la solita (o il solito, ma propendo più per la prima) imbecille aveva lanciato un quintale di pane giù dalla finestra... mi sono alzata in ritardo mostruoso perché ho spento (ma proprio spento definitivamente) la sveglia e non me ne sono nemmeno accorta... mi sono svegliata con la pressione sotto terra che mi sembrava di essere un diesel... ho sbattuto contro il muro, mi sono scappati gli scuri della finestra andando a sbattere clamorosamente contro il muro... e poi ecco è cominciata la giornata... mi aspettavo un sms ma non è arrivato... in compenso è arrivata una telefonata che ha rasserenato la giornata... anche se mi ha fatto rimpiangere di non poter essere da un'altra parte senza pensieri... senza pensare al maledetto matlab di cui non capisco un c...o e che non mi interessa capireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ed ecco qui, mi sentivo felice quando ho messo giù il tel... è durata il tempo di arrivare in lab... e poi in un attimo tutto è svanito... mille pensieri, mille problemi, i conti non tornano, il maledetto matlab che mi assilla, sto cavolo di lavoro... ma non sarò fatta per fare tutt'altro? non starò sbagliando tutto nella vita? in fin dei conti che ne capisco io di tutta questa roba? e soprattutto... che me ne frega????? ahi ahi c'è aria di crisi di nuovo... stavo cercando di superarla ma... ogni tanto riaffiora... soprattutto considerando che sono moooooooooolto stanca in questo periodo, ho un milione di pensieri e sto anche prendendo uno stupido vaccino che mi sbatte tantissimo...
Dovrei essere contenta e invece sono scazzata lo stesso... che dire, donne! non sono mai pari! direbbero gli uomini... e forse qualche volta, come in questo caso, hanno pure ragione... ma se sapessero!!!
Beh insomma chiudo qui questo post modello pessimismo e fastidio e mando un forte abbraccio a tutti!
PS: tranquilli, ho la luna di traverso, ma dentro di me so che ho di che essere contenta! love you!

26 novembre 2007

tristezza e felicità

Siena, 26 Novembre 2007

A chi (in realtà solo uno...) mi fa notare che il mio blog ha un taglio un po' triste che non mi rappresenta rispondo con questo post in cui dico che oggi finalmente sono stata felice, non so bene perché, non c'è un motivo particolare... o meglio c'è ed è che ho preso delle decisioni e cercherò il più possibile di attenermici! ho cercato di interiorizzare i motivi delle mie tristezze e ritengo che non abbiano ragione di essere! almeno non in maniera costante, quindi cercherò di essere più propositiva e meno autocompiangente (esiste?).
Per quanto riguarda il blog, ritengo che inevitabilmente un blog finisca per essere un po' triste: un blog è in fondo un diario, dove una persona scrive quello che non riesce a dire, perché non ha coraggio, perché non sa esprimerlo a parole, perché non è quello che gli altri si aspettano di sentirle dire, o semplicemente perché non ha nessuno a cui dirlo o perché non vuole dirlo a nessuno in particolare... in fondo se si scrive un diario è per sfogare quelli che sono intimi sentimenti e pensieri nei momenti in cui si fa fatica ad esprimerli... è anche un modo per razionalizzare e rendere più chiari i pensieri... la tristezza è uno stato d'animo che non sempre si sa da dove proviene, scriverne aiuta ad esorcizzarla e a cercare di capire... per lo meno, questo è quel che succede a me! Perciò spesso nel mio blog ci sono interventi tristi o malinconici, ma fanno parte della mia natura, come di quella di tutti credo...
un abbraccio a tutti quelli che mi vogliono bene!

22 novembre 2007

Genova

Forzata dagli eventi e per la gioia di quanti già mi prendono in giro, oggi parlerò di... Genova! Siete contenti? Per qualche arcano e incomprensibile motivo questa città ricorre nell'ultimo periodo della mia vita: ricompare nei momenti più strani e mi perseguita... Oggi per esempio un professore dell'Università di Genova viene a fare un seminario nel nostro laboratorio... e parafrasando un detto famoso potrei dire che "se la Marta non va a Genova... Genova viene dalla Marta" a voi la parola su questo...
Tutta questa storia di Genova è iniziata quest'estate (maledetta estate...) quando si decideva per le vacanze... la scelta è ricaduta sulla costa azzurra, mentre il (simpaticone del) mio ex diceva "potremmo fermarci a Genova però, non l'ho mai vista"... neanche io l'avevo mai vista, ma per qualche strana ragione non volevo vederla con lui... per fortuna! Passammo ovviamente attraverso la città per raggiungere il confine... sopra quel ponte che fa da raccordo alle autostrade, quell'orribile cosa altissima che passa in pratica sopra alla città e se guardi giù vedi tutti i palazzi come dentro a un pozzo... da paura!
E mentre decidevamo dove andare in vacanza mi giunge notizia di una conferenza a Genova a Settembre e allora mi dico "se non la vedo in Agosto la vedrò di sicuro a Settembre"... pensare che non m'è mai interessato visitare Genova; mia sorella ci andò qualche anno fa, quando ancora Federico abitava a Torino, e mi disse che meritava una visita, ma io non ci ho mai fatto troppo la voglia... e ora mi chiedo perché? che ne sai, ci sono forme mentali che non ci è dato di capire... e alla fine partiamo coi colleghi, in una mattina soleggiata di inizio Settembre... sbagliando clamorosamente tutti i tempi! arriviamo in città nel primo pomeriggio, perdendoci grazie al navigatore che non concepisce assolutamente che ci possano essere 2 strade una sopra l'altra... considerando che più della metà delle strade di Genova è così... facile capire che si sia impallato completamente! è ovvio che nessuno ha voluto dare retta al mio senso dell'orientamento che in realtà ci avrebbe portati diretti alla meta...
Trascurando le polemiche arriviamo in questa meravigliosa città... Genova è una di quelle città che puoi amare o odiare a seconda di come la vedi la prima volta... io l'ho amata ed è tra le città di cui parlavo nel post di ieri: quelle che anche se le vedi una volta sola e per pochissimo sai che non le dimenticherai mai, le immagini si riaffacciano alla mente... rivedo il mare quando siamo arrivati, che mi ha aperto subito il cuore... rivedo la lanterna laggiù in fondo mentre passavamo veloci con la macchina... rivedo il porto antico... rivedo il sole che si specchia bianco in piazza Caricamento... quel mercato di immigrati... rivedo le stradine della città vecchia mentre cercavamo la sede della conferenza... a Genova siamo stati solo un giorno e mezzo, e la maggior parte del tempo dentro un aula, ma ricordo tutto quello che ho visto... ricordo il bianco delle case, i negozietti del centro, il mercato che chiudeva, le chiese dell'interno, gli stradoni attorno alla città vecchia, le navi enormi nel porto... ricordo quel profumo di mare... ricordo che mentre eravamo a cena nel chiostro di una chiesa guardavo il mare, nero, e le luci delle navi... e sognavo di essere laggiù, sul molo a guardarle partire...
Genova è una città piena di contraddizioni, con quelle strade che passano in mezzo alla città e in mezzo, anzi dentro, ai palazzi... orribile e meravigliosa ad un tempo... una città che sa di vita e da vivere... spero di tornarci un giorno per poterla vivere davvero...
"I'm not calling for a second chance
I'm screaming at the top of my voice
Give me a reason but don't give me choice
'Cause I'll just make the same mistake again..."

21 novembre 2007

Nizza

Ci sono città che ti rimangono nel cuore e nella testa senza un motivo preciso... posti che magari visiti così per caso, per curiosità, per poco anche... e rimangono lì, in un angolo della mente... per poi tornare sotto forma di immagini, fotografie di un istante che è rimasto impresso un istante di più nella retina... e tornano quando meno te lo aspetti, senza che niente faccia presupporre un nesso logico tra quello che stai facendo e quell'immagine che ti compare davanti agli occhi... facendoti quasi male, come un pugno, perché la nostalgia diventa forte e capisci che magari c'è qualcosa che ti lega a quella città, a quel momento, a quello che sentivi mentre guardavi quell'immagine... o forse è solo il posto, quell'istantanea che ti ha colpito... eppure ci sono posti che senza un motivo preciso ricordi come se ci avessi vissuto per tanto tempo...
Nizza. Sono stata in questa meravigliosa città solo 4 giorni quest'estate... e con la persona più sbagliata che ci fosse... eppure ci sarei rimasta tutta la vita! Si entra a Nizza dalla superstrada che viene dai monti, dall'alto si vede tutta la città... sembra enorme, perché la vedi tutta e vedi tutte queste casine di tutti i colori... e poi improvvisamente ti ritrovi "plongé" (come dicono i francesi appunto) nel traffico del centro città! Una bellissima città francese, piena di caos e colori del sud... e la città vecchia con le sue stradine, i mercati, i negozietti tipici (e tipicamente per turisti ok, ma sempre tipici!), quel sapore un po' belle epoque, quel fascino anni 50, i ristorantini con le sedie in mezzo alla strada che a malapena si passa... la piazza del mercato: c'è il mercato tutte le mattine, il mercato dei fiori, ma anche un mercato alimentare... e poi la sera il mercato dell'antiquariato, il mercato etnico... e tutti ristoranti intorno che ti pelano e non mangi nemmeno tanto bene ma il posto è talmente bello che te ne freghi e ci mangi una bouillabaisse o un aioli... che poi magari non dormi tutta notte! e magari se ti addentri un po' nelle stradine trovi un posto dove ti fanno una socca (che è un misto tra una piadina e una focaccia... e si pronuncia socà, per i miei amici malpensanti bolognesi!) che te la sogni... e poi di fianco il mare, la promenade des anglais... quel mare azzurro, ma azzurro davvero, che da il nome alla costa... un turchese intenso che ti rimane negli occhi e ti scioglie il cuore... quello è il mare, quello è l'azzurro che io ho sempre amato... i profumi, i colori, i sapori di questa città sono così forti che ti si imprimono dentro e... come si fa a non amarla? col mare da un lato, i monti dall'altro... antica e moderna... con quei viali stile california con le palme ai lati, da girare in cabrio, se no non ti gusti appieno lo stile della città... Impossibile dimenticare Nizza e tutte le immagini che mi evoca, tutti quei fotogrammi che ho cercato di fermare nelle foto ma non basta..

15 novembre 2007

c'era quell'odore

Siena, 15 Novembre 2007

C'è quell'odore, tipico della cucina toscana, di zuppa e di carne alla brace, di legna e di cenere... quel profumo che sa di antico... profumo d'infanzia... lo stesso che c'era nella cucina dell'Italia, quando noi bambini attraversavamo la dispensa e ci nascondevamo dietro alla porta aspettando che lei si allontanasse per poter entrare in quello che immaginavamo essere l'antro di una strega: il pentolone nero nel camino, le scope appoggiate al muro, poche sedie, un tavolaccio e qualche ramaiolo... "nonna dov'è l'Italia?" "è a guerna' i conigli"... e noi di corsa a vedere quella casa, sempre un po' buia, con le finestre accapannate... in punta di piedi per non farci sentire giravamo quei pochi metri quadrati... poi raccogliendo il coraggio a quattro mani socchiudevamo la porta della sua stanza, che pareva nascondere grandi misteri: giravano voci che lei parlasse con la Madonna... ci immaginavamo che tenesse nascosto qualche segreto e magari nella sua stanza ci fosse un fantasma che lei credeva essere la Madonna... ma non avevamo mai il coraggio di aprirla del tutto quella porta! e poi la nonna ci richiamava... o qualche volta addirtittura lei compariva sulla soglia di casa e ci urlava "che fate? sciò andate via!" e noi a correre a perdifiato, senza mai guardarci indietro, finché non chiudevamo la porta della dispensa col chiavistello!
E c'era quell'odore, tipico della cucina toscana, di zuppa, di carne, di brace, di schiacciata cotta nel camino... quel profumo di infanzia e di tempi che furono... e che non sono più...