4 marzo 2010

il dottor Zivago

Due figure nella nebbia. Così si immaginavano Maja e Boris quella sera. Con i loro cappotti lunghi e neri, lei bionda e diafana, lui moro con quell'aria un po' da zingaro, sembravano una coppia d'altri tempi: Lara e il dottor Zivago nella steppa innevata. Solo che loro non erano nemmeno una coppia, anche se per strada tutti li guardavano come se lo fossero. Alti e belli, un po' persi nei loro pensieri... Forse una coppia sarebbero anche potuti esserlo, ma, come si dice, le circostanze non lo permettevano. Troppe diversità, sociali e culturali, troppe complicazioni, troppa fatica.
Chissà se ci pensavano, Maja e Boris, che sarebbero potuti essere più che amici. Così diversi, così amici. Non faceva freddo quella notte, ma l'aria umida penetrava attraverso i cappotti, facendoli rabbrividire, mentre si allontanavano dal lago per addentrarsi in quella città straniera per entrambi. Per strada erano rimasti solo loro, eppure non era tardi. Che desolazione!
L'aria triste di Boris e l'aria assente di Maja facevano pensare che avessero appena litigato, mentre camminavano a distanza di sicurezza. Invece erano entrambi assorti nei loro pensieri: Boris ripensava alla sua famiglia lontana, che non vedeva da 15 anni e non avrebbe potuto vedere ancora per molto, Maja pensava che di lì a poco se ne sarebbe andata da quella città, abbandonando tutto quello che aveva costituito la sua vita fino ad allora. Maja non sapeva quasi niente della vita di Boris, tranne quello che sapevano tutti - la guerra, la fuga, la tristezza che si portava nel cuore, la sua follia. Ma lei non aveva MAI avuto paura di lui: si erano incontrati, si erano piaciuti e si erano subito voluti bene, dal primo momento. Boris sapeva che doveva proteggerla, lei era come un fiore spaventato dal gelo. Lui aveva le spalle forti, lei no, perché non aveva visto niente e non sapeva niente, ma aveva un cuore grande e gli voleva bene incondizionatamente, come pochi avevano saputo fare. Erano amici, niente di più e niente mai ci sarebbe stato oltre a quello.
Maja non sapeva nemmeno che poco tempo dopo quella sera avrebbe imparato quanto Boris aveva sofferto e quanto stava ancora soffrendo, non sapeva che lui sarebbe andato da lei piangendo: sì quell'uomo forte e folle, misterioso e silenzioso, avrebbe aperto il suo cuore a lei, che non sapeva niente e non poteva capire. Maja non sapeva che avrebbe pianto con lui e per lui... e lui le sarebbe stato sempre grato di essere lì quella sera.