Parafrasando i Green Day potrei dire "wake me up when the winter ends"! Guardo fuori da finestrino dell'ennesimo treno che mi porta su e giù, e non vedo altro che nebbia. Il paesaggio, già di per sè non particolarmente vivace, diventa sempre più triste ogni mese che passa. Novembre è la nebbia. Tutto diventa grigio in questo crepuscolo di domenica (sono solo le 4 del pomeriggio!). E' buio, le case in mezzo ai campi accendono le luci della sera. E in lontananza non c'è niente, solo grigio e nebbia. Mentre il mio ipod sembra capire la mia malinconia, ripenso a tutte le volte che sono partita. Ripenso ai miei viaggi verso la Svizzera, ai pianti interminabili, alla voglia di abbandonare tutto... ripenso a quando salivo su quel treno, alle montagne, alla notte che calava, alla solitudine che mi stringeva. Ripenso a quanto potrebbe essere stato inutile soffrire il distacco e la lontananza. E penso a quanto potrebbe esserlo ora.
Mentre il treno si avvicina sempre più alla meta, penso a quando qualcuno mi aspettava alla stazione o a casa e penso che stasera sarò sola. Penso alla mia mamma che ogni volta che vado via mi chiede quando torno e penso a quando non me lo chiedeva. A quando mi diceva di restare su e non preoccuparmi. E piango ancora, immersa in questa stupida nebbia che offusca la mente e non mi lascia respirare. In questo treno sovraffollato di pendolari della domenica. E ancora una volta mi chiedo: ne vale la pena? Vale la pena essere sempre lontani da chi si ama? Vale la pena soffrire il distacco ogni volta che si viaggia? Vale la pena sentirsi sradicati?
Domande senza risposta. Malinconia d'inverno. E allora vado in letargo: svegliatemi quando l'inverno sarà finito.
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