31 agosto 2010

E tu.

Tu con quegli occhi tristi su un volto allegro,
tu che hai i capelli bianchi a quarant'anni,
tu che non mi guardi perché ti vergogni,
tu che una volta hai fatto una scelta, e ora forse te ne penti.
Tu, che hai sempre pensato a te stesso,
e sei quello che ha sofferto di più.
Sì, tu che non hai capito di cosa avevi bisogno,
e sei andato avanti per inerzia.
Tu che mi racconti di tempi lontani,
perché del presente non c'è niente da raccontare.
Tu che sei circondato ogni giorno da un sacco di persone,
eppure ti senti solo.
Tu che non hai ancora comprato una casa,
perché non sai dove vuoi stare.
Tu sei seduto qui davanti a me e mi racconti la tua vita...
E io non so cosa rispondere, perché io quello che hai vissuto tu,
non lo so.
E tu mi parli di naufragi perché ti senti naufragare,
portato alla deriva da una vita di scelte sbagliate,
ma non è finita.
Io vorrei dirti che c'è ancora tempo per cambiare,
ma tu scappi, davanti a me, come hai fatto per tutta la vita.

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