E scese la nebbia... a nascondere i peccati con i peccatori... a nascondere le gioie e le sofferenze... le paure e le preoccupazioni... scese la nebbia, fitta, che si tagliava con il coltello... scese a coprire i pensieri e a confondere le idee... scese a intricare le scelte e a confondere la via... scese la nebbia ad annegare nel vuoto la fatica e il dolore, la pazienza e la serenità...
scese la nebbia a mistificare la realtà... a rendere tutto incolore, insapore, inodore... tutto uguale... tutto niente...
scese la nebbia, fitta... e non si vedevano più i tetti e le cime dei monumenti... avvolse tutto in una coltre ovattata... soffocando le speranze e la disperazione... scese bassa, fino a toccare terra... quella nebbia maledetta, che non ti fa vedere a un palmo dal naso... scese sulla campagna, e sulla città... scese senza pietà di quegli esseri mortali che volevano uscirne... non restava che chiudere gli occhi e andare alla cieca, sperando di uscirne prima o poi... uscire dall'umido e vacuo senso di nullità...
la nebbia copriva e nascondeva tutto... e scendeva, scendeva inesorabile su tutto e su tutti... ma non poteva niente contro la forza della mente che la scacciava a male parole! scese la nebbia ma non uccise la volontà e il desiderio, che fuggirono lontano dove lei non poteva nulla...
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